Mal di schiena? No problem finalmente c’è l’epiduroscopia.
Un termine artificioso, e infatti comunemente sostituito dal sinonimo endoscopia spinale, che indica una procedura microinvasiva utilizzata per la diagnosi ed il trattamento del dolore di schiena acuto e cronico (ma più in generale per le ernie della colonna vertebrale).
Un tempo, chi aveva il mal di schiena, se lo teneva. Oggi, grazie ai passi della ricerca, esiste questa tecnica rivoluzionaria capace di migliorare incredibilmente la qualità della vita. Nello specifico si introduce una microsonda flessibile a fibre ottiche attraverso cui si può visualizzare, ispezionare e direttamente curare, la struttura anatomicha, i tessuti ed i nervi contenuti nello spazio epidurale.
Come spesso accade, la rivoluzione è arrivata dal nord America, dove il mal di schiena è la patologia più costosa del Sistema Sanitario. Chi soffre di Lombalgie infatti, è solito ricorrere a farmaci che portano all’assuefazione dell’organismo e, soprattutto, alla sospensione temporanea dal lavoro. Il mal di schiena insomma è diventata una vera malattia sociale.
Grazie a questa tecnica, oggi si riescono a curare anche le minime presenze di tessuto cicatriziale ed aderenziale responsabili del dolore. Purtroppo l’intervento può essere eseguito solo da superesperti in centri qualificati: in Italia ce ne sono pochissimi, tra cui il Concordia Hospital – presidio di fama internazionale specializzato esclusivamente nella cura del dolore e la Casa di Cura Nuova Villa Claudia di Roma. Il ricovero in clinica è di appena tre giorni, dopo l’intervento, il paziente può tornare (senza la convalescenza tipica degli interventi chirurgici tradizionali) ad una vita lavorativa normale e senza dolore.
Articolo a cura di La Redazione